Un testo difficile come primo approccio allo Zen, comunque molto consigliato. Come per altri scritti di spessore, una rilettura anche saltuaria crea nuovi spunti di riflessione che rifiniscono l’ apprendimento e portano alla luce aspetti precedentemente passati inosservati.
Gli insegnamenti sono essenziali e completi, dovrebbero essere presi in considerazione indipendentemente dal credo. Portano il lettore ad interpretare antichi testi sacri e Sutra a mio avviso correttamente.
Spesso alcuni passaggi sono da leggere attentamente e richiedono impegno e tempo per essere compresi.
Bodhidharma ha realmente appreso ed interpretato gli insegnamenti dei Grandi Maestri. Ha capito infatti, esponendolo egregiamente negli ultimi capitoli del testo, che non è tramite pratiche esterne che si raggiunge l’ illuminazione. I saggi parlano nei testi antichi tramite metafore, che servono ad una mente novizia per intraprendere la Via, incentrata completamente sulla propria percezione e lo sviluppo interiore.
È fondamentale, come altri prima di me hanno esposto, che il discepolo non sia un ripetitore. Deve rinnovare il verbo e scoprire una nuova formulazione adatta al momento e al luogo. Ciò che deve compiere deve essere più grande di ciò che gli è stato tramandato. Bodhidharma è riuscito in questo e il lettore deve fare altrettanto.