Zen: Arte Rara Forza, Longevità
Una bella lettura, semplice e nello stesso tempo piena.
Adatta ad una mente occidentale. L’autore passa in rassegna la maggior parte di espressioni artistiche e spirituali che il mondo dello zen ha creato:
Zazen, Gassho, Kinhin, Sampai, Kyosaku, Koan, Bushidō, Cerimonia del Tè ed Ikebana.
Arti che come ha egregiamente definito l’ autore risultano un vero e proprio modo di vivere: “una maniera di opporsi, ma anche un modo di accettare, una visione di non violenza intelligente estremamente elevata e particolarmente adatta ai nostri tempi”.
Mi sento di consigliare il testo ai curiosi che cercano una panoramica essenziale ma con solide basi al mondo dello zen.
Per chi invece sta cercando un testo filosofico ai fini di approfondire i pensieri per stimolare la propria crescita interiore consiglio “Una via occidentale allo Zen” di Christmas Humphreys o il classico “Zen Mind, Beginner’s Mind” di Shunryū Suzuki.
Estratti
la Via del Buddha non può che essere ricevuta da un essere realizzato e trasmessa tanto nel corpo quanto nella mente, nel momento presente. Sempre più si fa strada in lui la convinzione che il lavoro fisico sia la chiave di volta della pratica. L’autentica realizzazione, la realizzazione del non-sé, deve essere basata e fondarsi sulla vita pratica di ogni giorno.
Mushotoku è lo spirito del non-profitto; l’azione pura, senza scopo, senza un oggetto o un obiettivo definito; è l’azione eseguita con cristallina autenticità
Agiamo, cioè, sempre proiettati nel tempo della nostra esperienza. Che è uno spazio illusorio, poiché ogni gesto è sempre nuovo e non ha nulla a che vedere con qualcosa, magari di simile, che si è già verificato o si verificherà (cosa che, peraltro, non possiamo proprio sapere).
Mushotoku è esattamente liberarsi dal passato (paura del fallimento) e dal futuro (attaccamento al risultato), presupposto che ci permette di vivere pienamente, qui ed ora, il presente.
L’ego non è libertà: dare troppa importanza a se stessi è solo fonte di preoccupazioni, difficoltà e timori.
I sentimenti più forti dell’esistenza bussano al cuore con delicatezza e la consapevolezza del nostro essere un frammento d’universo ci aiuta a osservare meglio, e a vedere più verità.
Bisogna concentrarsi sui sei sensi insieme (la coscienza è considerata un sesto senso), unirli e armonizzarli. Se i sensi sono unificati, si può trovare la vera concentrazione senza servirsi della volontà: pensare senza pensare, inconsciamente
La vera e profonda concentrazione si trova alle frontiere della vita e della morte.
l’illuminazione vera non brilla.
Sermoni e letture non possono far comprendere l’essenza dello Zen.
Sermoni e letture non possono far comprendere l’essenza dello Zen. Lo Zen è tutto nell’esperienza. Non
Sermoni e letture non possono far comprendere l’essenza dello Zen. Lo Zen è tutto nell’esperienza.
La bellezza naturale del corpo è il riflesso dell’addestramento dello spirito alla concentrazione nei gesti. Il lavoro manuale (samu), che si tratti di manutenzione casalinga o d’agricoltura, di arte o di artigianato, non condiziona solamente la salute del corpo e l’abilità delle dita, ma anche l’agilità del cervello. Con l’esercizio, i gesti divengono facili e controllati, e il corpo trova la sua bellezza. L’azione naturale è inconscia e perfettamente bella.
la semplicità e l’essenzialità, il massimo rendimento con il minimo impiego d’energia, la non decorazione, il gusto per le forme schiette e nude – e tuttavia piene e gioiose come le forme della natura – sono alcuni dei principi che accompagnano tutte queste Vie.
Il canone estetico Wabi-sabi è la bellezza delle cose imperfette, impermanenti e incompiute, che si esprime attraverso lo sguardo compassionevole di chi le usa.
Wabi-sabi è l’interazione che si svolge tra chi guarda e l’oggetto, tra chi produce una situazione e chi ne fruisce. Esiste solo il “qui e ora”: la rivoluzione di wabi-sabi è dare valore a ciò che ha effettivamente valore, la vita dell’essere umano nell’istante presente.
ogni singola occasione di incontro è unica e irripetibile (ichigo ichie, letteralmente
ogni singola occasione di incontro è unica e irripetibile (ichigo ichie, letteralmente “una vita, un incontro”)
Più siamo consapevoli delle nostre azioni quotidiane, più siamo consapevoli di noi stessi.
Tutto viene fatto con calma, senza preoccuparsi del tempo, ogni gesto è misurato e compiuto in silenzio. Questo procedimento metodico ha lo scopo di favorire la concentrazione sull’opera vera e propria.
Tale “natura di Buddha” è la natura di tutta la realtà, del cosmo e del Sé, corrisponde alla stessa vacuità (空 kû) e può essere trovata in ogni cosa, tanto che anche alcuni minuti gesti della vita quotidiana, in quanto in grado di portare alla perfezione, possono essere elevati a Via.
In ogni caso, la chiave per comprendere l’estetica, sia orientale sia occidentale, è la sensibilità – che è poi una qualità di consapevolezza, una coscienza, un’apertura…
Zuihitsu, la parola giapponese che potremmo tradurre come “saggio”, implica proprio questo: seguire il pennello e permettere a esso di condurre. La sua struttura sarà così la molteplicità dei segni che dà vita alla qualità estetica, quella che loro – i segni – implicano e che noi deduciamo.
un mondo intero dietro alle arti zen. Un modo di vivere; una maniera di opporsi, ma anche un modo di accettare; una visione di non-violenza intelligente estremamente elevata e particolarmente adatta ai nostri tempi.
la ricerca interiore è la vita, intendo esattamente questo: l’osservazione e l’esercizio costante della consapevolezza a poco a poco portano a cogliere sempre più principi oggettivi, fino a rendere l’intera propria esistenza un’autentica opera d’arte.
«bere quando si ha sete, mangiare quando si ha fame»;
magia naturalis che sta nella vita stessa, allorché si metta in atto la necessaria presenza per coglierla.
Se vogliamo trovare qualcosa, dobbiamo riconvertire la nostra vita da come “la pensiamo” a come essa si presenta realmente, con tutte le occasioni di bellezza di ogni istante.