creato: 28 07 2018; modificato: 22 10 2023

Amphitheatrum sapientiae aeternae di Khunrath (1595)

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Amphitheatrum sapientiae aeternae è un classico alchemico tra i più conosciuti di Heinrich Khunrath. L’ opera è intrisa con una strana combinazione di Cristianità e magia, illustrata in modo elaborato, con tavole incise colorate a mano in cui vi è stato ulteriormente aggiunto oro e argento.

L’ attrito che c’è tra spiritualità e scienza, il ricco simbolismo utilizzato negli scritti e nelle incisioni ne ha provocato la condanna (del libro) da parte dell’Università di Sorbonne nel 1625, mentre oggi giorno attrae molta attenzione da parte degli studenti.

Localizzato tra la collezione di Duveen nel dipartimento delle collezioni speciali dell’ Università del Wisconsin-Madison, risulta una delle rare copie della prima edizione di questa opera, probabilmente pubblicata ad Amburgo nel 1595. Ci sono state poi diverse altre edizioni, con tavole addizionali ma che mancano del generoso margine e dei colori aggiunti a mano della copia presente a Madison. Vi sono solo altre due copie di questa unica prima edizione, descritta da Denis Duveen come “uno dei più importanti libri dell’intera letteratura dell’alchimia teosofica e delle scienze occulte”.

In dettaglio, l’opera consiste in quattro tavole, incise e colorate a mano più un titolo stampato in rilievo, 24 pagine di testo sempre stampato in rilievo, più una pagina finale non numerata, intitolata in greco Epilogo. Le tavole sono firmate: “Paullus von der Doort Antverp. sculpsit Hamburgi anno a Christo nato 1595 […]”; l’ultima ha una firma aggiuntiva: “HF Vriese pinxit”.

Il lavoro è stato digitalizzato completamente come parte della collezione digitale dell’Università del Wisconsin. La quale, è molto grata ad Arvid Nelson per una trascrizione preliminare dei testi, abbondanti, che si trovavano intorno alle immagini circolari.

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