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L’esperienza della libertà
«Essere» comincia appena a schiarirsi quando si pensa che «libertà» lo dona, o che l’essere è in libertà. Non si è piú in linea, allora, con «il pensiero dell’Essere», ma lo si sta liberando, questo pensiero, dal vincolo di essere un «pensiero di qualcosa» (anche se l’essere non è). E il pensiero liberato dall’essere pensiero di.
«La fraternità: li amiamo, non possiamo far niente per loro, a parte aiutarli a raggiungere la soglia». Questo frammento di Blanchot esprime la fraternità come amore senza effetto, senza affetto, senza comunione. Una strana ritenzione d’amore, definita però «amore». (Sulla fraternità, echi analoghi si ritrovano anche in Hannah Arendt). Che significa, in questo caso, «aiutare»: non un sostegno, non una consolazione, ma l’esposizione in comune della libertà.
Non c’è «esperienza della libertà»: la libertà stessa è l’esperienza.