“Derridabase è il risultato di un esame scientifico,”clinico“, del corpus derridiano; un corpus che viene sottoposto a radiografia, indagato dai raggi di una matrice interpretativa ben definita, che presenta al lettore il referto di un’analisi, il resoconto e il riassunto totalizzante di Derrida” da parte di Geoffrey Bennington. “Il resto, e cioè il testo di Derrida, è inserito nel libro, oltre il bordo del Derridabase, come una forza che dinamicamente sempre minaccio il reticolo progettato dallo studioso inglese.”
Si vorrebbe, proprio qui, confessare un ringraziamento, una sorta di indipendenza in questo 4 Luglio 2021. Mancando di tatto [manquè d’adresse]. Il motivo per cui libro o recensione, libro e recensione, né libro né recensione, serviranno a voi altri, a voi, l’altro. Forse, sola-mente, un pretesto nascosto per scrivervi dentro un riquadro, la mia firma.
]]>Una lettura breve e facile. Feyman esprime i suoi pensieri in modo molto perspicace. Va dritto al punto. Questo è uno di quei libri che ho sempre voluto rileggere. La seconda volta però, il voto si è calato. Comincia molto bene, ma la fine è un pochino fuori tema.
]]>Un idea che potrebbe andare a completare e approcciare con metodo rigorosamente scientifico l’ipotesi di Sapir–Whorf.
L’idea di fondo è molto interessante e vi sono diversi collegamenti con Qabalah ebraica, Sanskrito e mantra tibetani. Chi si sia mai interessato di insegnamenti esoterici sa che “il verbo” è preso in alta considerazione e accuratamente studiato. Risulta una vera e propria chiave indispensabile per comprendere e manifestare la filosofia internamente e interamente. La pronuncia, il suono prodotto e la sua intrinseca vibrazione veicolano informazioni su più piani, udibili, come per la musica, da chiunque affina le proprie percezioni al fine di cogliere sfumature nuove continuamente e sempre presenti nel suo vivere quotidiano.
Il lavoro riprodotto nel libro è meticoloso ma purtroppo un vero mattone (non so se sia dovuto principalmente dal fatto che ho letto la versione digitale). Tantissime informazioni che più che ne leggere e memorizzare bisognerebbe intuire. Come lettura veloce per farsi un idea non è male, ma si discosta dalle aspettative che mi ero fatto leggendo il retro di copertina. Avrei preferito maggior parte discorsiva o per lo meno, completamente separata da risultati, tabelle, liste ed elenchi puntati.
Trovare periodi e frasi brevi alternati da elenchi e tabelle ha fatto si che la lettura fosse più piatta e lontana dal toccare il cuore del lettore. Peccato, in quanto in quelle frasi in cui l’autrice si è esposta di più, tralasciando i dati ottenuti dai suoi studi, riusciva a trasmettere quello stupore, che potremmo definire quasi un sapore mistico, che si ha nel descrivere questo strumento magnifico che definiamo linguaggio.
]]>Ogni parola ha un aspetto di significato che è più profondo di tutti i suoi sensi, ed è fondamentalmente da questo che tutti i sensi dipendono.
La natura essenziale di un simbolo è che esso è prima di tutto se stesso, e solo in secondo luogo è la sua funzione.
Con la parola come meccanismo della creazione, tutto ciò che non esisteva ancora è stato nominato e tutto è apparso.
I fonemi pronunciati nella parte posteriore della bocca sono generalmente ricettivi. I fonemi labiali invece sono raramente ricettivi e spesso rivolti verso l’esterno.
Ipotesi 1 di Socrate: Ogni fonema ha un significato che passa a ogni parola che lo contiene.
In verità il linguaggio non risiede nell’uomo, ma l’uomo sta in piedi nella lingua e parla. Noi vaghiamo per la terra, come gli strumenti di questi essere particolari chiamati suoni.
Le consonanti non sono solamente fisiche ma sono vive, evolvono e influenzano. Trascuriamo qualcosa di essenziale se neghiamo che possono alzarsi e camminare. Questo non significa che la loro l’esistenza sia indipendente dalla psiche umana, ma d’altronde tutto è interdipendente.
Siamo, per così dire, accecati dalla forma che non vediamo il contenuto. Il riferimento fa questo prendendo un possibile contesto per una parola molto seriamente, congelando uno specifico contesto della parola all’interno della parola stessa. Rende statico ciò che era fluido grazie limitandone il contesto sostenendo che si tratta di una cosa diversa in un caso o nell’altro.
Se abbiamo ragione sull’utilità di tracciare la distinzione tra semantica intrinseca e referenziale, allora la bocca può essere vista come un sistema la cui fisica determina in parte il significato delle parole. Immaginate che ogni fonema abbia proprietà fisiche intrinseche.
Quando un’idea viene ripetuta abbastanza spesso, diventa di dominio pubblico. Quando diventa davvero convincente, poi inizia a sprofondare sempre più in profondità nei recessi inconsci della lingua. I significati sonori di cui stiamo discutendo e anche le metafore sono esempi di questo linguaggio subconscio -come uno sfondo di ipotesi invisibili che noi tutti condividiamo parlando. La storia del pensiero umano giace sepolta nei significati dei fonemi e in altri aspetti inconsapevoli di lingua.
Emerson dice che la corruzione dell’uomo è seguita dalla corruzione di lingua.
Il mistico deve prima di tutto essere un ottimo scienziato, perché la scienza è il punto di partenza e il prerequisito di tutti gli sforzi superiori. È la disciplina di affermare in modo veritiero e non giudicante ciò che è stato osservato - niente più e niente meno.
I sistemi di pensiero mistico e scientifico si conciliano nella consapevolezza che la mente dà origine alla materia, e non il contrario. L’universo materiale è un pensiero.
Il linguaggio, come si è scoperto, non è morto, ma un essere vivente sui cui la nostre stessa salute dipende. Il fatto che ogni consonante sia un archetipo è significativo non per quello per cui può essere usato, ma perché quando si incontra D-o faccia a faccia, non si può che rendersi conto che è cosciente, presente e vivo. Osserva con occhio vigile il bambino che vaga nella sua sfera tollerandolo fin tanto che le sue intenzioni sono pure. Non c’è dubbio che questa forza, anche se paziente, registra silenziosamente ogni pensiero, e riporrà la sua decisione alla fine. Potremmo anche trattare con gli dei in questo momento, faccia a faccia, piuttosto che essere costretti a mangiare i nostri rifiuti in un futuro prossimo. C’è l’ecologia linguistica, così come sicuramente c’è l’ecologia planetaria.
Tutto ciò che conta è l’atto di parlare in sé, il modo in cui la mia relazione con lui si svela e rivela. Balliamo con la lingua e il nostro racconto è solo all’inizio. Tutto dipende dal riconoscerlo.
La migliore versione in assoluto che abbia mai letto della Bhagavad Gita. Un testo linguisticamente puro. Winthrop Sargeant ha fatto un gran lavoro e per la sua umiltà, ha ricevuto critiche che dopo aver letto il testo sarebbero sicuramente svanite. Una versione interlineare di testi profondi come questo sono la base per chi vuole, in un certo senso, arrivare all’informazione che voleva essere trasmessa dalla fonte. Grazie Winthrop e grazie Christopher Key Chapple.
]]>Ogni Kriyaban, indipendentemente dal suo lignaggio, troverà spunti interessanti nella lettura di questo libro. Ricco di paragrafi, direttamente in Sanskrito traslitterato sono presi e riportati dai diari ufficiali di Shama Churn Lahiri, che ho particolarmente apprezzato in quanto ha dimostrato come l’autore abbia cercato di lasciare il più fedele possibile, le parole e la struttura utilizzate dallo stesso Lahiri. Vi è inoltre un glossario di termini davvero molto dettagliato. Un insegnamento puro per quanto posso valutarlo, nonostante per alcune cose è andato contro a dei miei preconcetti e credenze. Ho cercato di leggerlo con la mente aperta al cambiamento, apportando anche delle modifiche alla sadhana. Seguono alcune delle frasi che mi hanno maggiormente colpito:
Bello! Leggero, veloce e molto curato nei riferimenti. Citazioni di titoli di libri, pubblicazioni accademiche, video, articoli e siti interessanti dove approfondire. Rispetta tutte le aspettative che mi ero fatto nel leggere il retro di copertina. Una lettura quasi tutta d’un fiato (tre giorni) ma che mi ha rispolverato concetti affrontati nella corriera scolastica con quel che di tranquillità e serenità in più. Una bella lettura che ritengo possa piacere indipendentemente da età e background. Che si sia appassionati, simpatizzanti o semplicemente curiosi si può trovare qualcosa che fa per noi sui vasti meandri della matematica. Utile anche a chi volesse approcciare la materia nel modo giusto, non solamente tramite formule e definizioni applicate in modo meccanico e mnemonico. Strogatz lo conoscevo soprattutto per i suoi contributi alla teoria del caos in ambito accademico e devo ammettere che scoprire il suo lato paterno e divertente con cui presenta ogni argomento, mi ha colpito molto positivamente. Trasmette oltre che ottime informazioni, la sua passione.
Non posso che riportare l’ essenza del libro, brillantemente descritta nel retro di copertina:
“Astratta, astrusa, sembra lontanissima dal nostro mondo e spesso mette paura, eppure la matematica è dappertutto, basta sapere dove guardare. Con giocosa semplicità Strogatz spalanca per noi una finestra sul mondo nascosto della matematica, svelando la meraviglia dei numeri insieme ad alcuni piccoli e grandi misteri della vita”
Oserei quasi dire che La Matematica è il Nostro Mondo. 😉
]]>Una lettura che stravolge la mente, soprattutto per chi è abituato ad utilizzarla molto ed in modo razionale. Il primo testo che ho letto sulla filosofia dell’ Advaita Vedanta. Scritto in forma dialogica, Ramana risponde in modo semplice, conciso e senza mai contraddirsi a i più disparati quesiti che gli vengono posti. David Godman, autore della raccolta di dialoghi, ha saputo egregiamente selezionare le conversazioni suddividendole per alcuni dei macro argomenti di interesse per chiunque sia in cerchi di cogliere la Verità. Un testo che consiglio a chi è sempre disposto ad ascoltare nuove prospettive e cambiare eventualmente il proprio pensiero, a chi voglia approcciare la filosofia Advaita (non dualistica) o a chiunque si senta sicuro delle proprie pratiche, delle proprie credenze e dei propri dogmi.
Parte prima: Il Sé
- La natura del Sé
- Consapevolezza e ignoranza
- Il jnani
Parte Seconda: Indagine e Abbandono
- Autoindagine - Teoria
- Autoindagine - Pratica
- Autoindagine - Concetti errati
- Abbandono
Parte terza: Il Guru
- Il Guru
- Silenzio e sat-sanga
Parte quarta: Yoga e meditazione
- Meditazione e concentrazione
- Mantra e japa
- Vita nel mondo
- Yoga
Parte quinta: Esperienza
- Samadhi
- Visioni e poteri psichici
- Problemi ed esperienze
Parte sesta: Teoria
- Realtà del mondo - Teorie sulla Creazione
- Reincarnazione
- La Natura di Dio
- Sofferenza e moralità
- Karma, destino e libero arbitrio
Chi volesse è disponibile un estratto, presso l’ editore: Il Punto D’Incontro.
]]>Molto di più che un metodo. Le parole di questo libro, scritte dall’Amico e compagno di Viaggio Stefano Valbonesi, riecheggiano all’ interno, pagina dopo pagina. Un vero e proprio viaggio scritto col cuore, da un’ Anima che ha fatto diretta esperienza di ciò di cui egregiamente e direi poeticamente tratta.
Penso di aver letto pochi testi cosi puri. Nella semplicità di linguaggio e nelle poche pagine, racchiudono una sostanza meravigliosa e viva. Pur ritenendomi di parte nel giudicare questa Via di trasmutazione dell’ Essere ( amata Alchimia…), ritengo che ogni “viandante” dal più giovane al più anziano possa deliziare la sua esperienza con la lettura di questa testimonianza.
A chi fosse interessato al percorso Spagyrico, senza alcun dubbio ed esitazione direi che ha trovato un testo cardine. Completo di filosofia, di pratica e di un erbario mette a disposizione le basi per praticare quest’ Arte interiormente ed esteriormente.
Non voglio dilungarmi troppo per mantenermi coerente col libro e per poter assaporare ancora meglio quelle ricche sensazioni che mi ha lasciato questa lettura.
Grazie Stefano.
♡🜕
]]>Ogni capitolo che leggevo di questo testo mi domandavo sempre di più come possa vedere il mondo Annick de Souzenelle. E’ incredibile vedere tutti i collegamenti che è riuscita a fare, con una padronanza di linguaggio indescrivibile. Collegamenti che trascendono la singola tradizione ebraica cabalista, aggiungendo particolari da miti greci, testi sacri indiani e letteratura iniziatica come per esempio la Divina Commedia di Dante Alighieri.
Da neofita di lingua ebraica ho apprezzato moltissimo come, con grande maestria e semplicità, Annick de Souzenelle, riesca a spiegare un concetto trasformando le singole parole ebraiche ad esso collegate, ribaltandole, separandole e congiungendole tra loro mettendo alla luce significati occulti. Un simbolismo millenario che stupisce vedere essere cosi perfetto e logico.
Ogni pagina ha qualche segreto da svelare, qualcosa su cui spesso è necessario fermarsi e meditare. Non è certamente un testo facile, seppur scritto con una semplicità sconcertante e in modo del tutto scorrevole. Gli argomenti, non banali, richiedono un attento lavoro di memoria e introspezione. Utile a tutti i terapeuti che cercano di comprendere a fondo le Cause piuttosto che marginare o alleviare gli Effetti di quello che il corpo comunica attraverso uno squilibrio (malattia).
Sicuramente un libro da tenere a portata di mano, che necessita di essere riletto. Come molti lettori che intraprendono un cammino di crescita personale sanno, le descrizioni fatte da Annick de Souzenelle richiedono una parte esperienziale individuale per essere davvero comprese.
Mi sento di dover ringraziare l’ autrice per la passione e lo sforzo che ogni singola parola racchiusa in questa Opera trasmette.
]]>Il Profeta di Kahlil Gibran è stato davvero una sorpresa per me. Ne conoscevo la fama ma non avevo mai avuto modo di leggerlo, fin quando l’ altro giorno non l’ ho acquistato su Audible. [In tal proposito mi permetto di aggiungere che la versione in italiano disponibile sul sito è davvero narrata bene.] La sensazione che ho avuto a fine lettura è stata quasi estatica. Iniziato e terminato in un’ unica sessione di ascolto, mi sono subito ripromesso di rileggerlo. Ricchissimo in contenuti profondi su cui meditare attentamente o anche solo contemplare in silenzio. La fama per cui è conosciuto e riconosciuto è sicuramente meritata, più di quello che mi sarei aspettato. Una rivelazione. Inutile dire che lo consiglio. Il Profeta è uno di quei testi che non ha età e che tutti prima o poi dovrebbero leggere indipendentemente dagli interessi. Mi ripropongo di aggiornare la seguente revisione, o addirittura pubblicare un riassunto sui temi che il saggio Gibran, attraverso le parole del Profeta, decide di trattare. Stay Tuned!
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